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                    La scuola Shotokan

 

Senza dubbio il promotore del Karate moderno è Gichin Funakoshi (1868-1957).Egli studiò quest'arte sotto la direzione del Maestro Yasutsune Azato e del Maestro Yasutsune Itosu.

Quando Funakoshi giunse a Tokyo verso la fine del 1921 il karate era praticamente sconosciuto fuori della prefettura di Okinawa. Lo scopo del viaggio era una dimostrazione di antiche arti marziali giapponesi, sotto invito del ministro dell'educazione, presso la scuola normale superiore femminile. Il karate a quel tempo era considerato una tecnica di combattimento, ma allo stesso tempo era ritenuto un qualche cosa di segreto e misterioso.

Ciò che Funakoshi fece fu quello di fotografare varie posizioni, kata, movimenti di mani e piedi, ordinando le foto su tre lunghi rotoli. La dimostrazione fu un tale successo che egli, avendo programmato di tornare nella nativa isola subito dopo tale manifestazione, posticipò il rientro su richiesta di Gigoro Kano, fondatore del judo kodokan, il quale lo pregò di tenere una conferenza presso il kodokan stesso, riguardante il “karate-do”. Funakoshi scelse come partner Shikin Gima che era un karateka di primo ordine. In un primo momento si pensava che solo un ristretto gruppo di persone avrebbe partecipato alla sua esecuzione, così grande fu lo stupore quando videro che, al contrario, era accorso oltre un centinaio di spettatori. Lo stesso Gikoro Kano gli chiese di insegnarli qualcuno dei kata basilari ed egli sentendosi molto onorato di questa sua richiesta accettò. Funakoshi venne chiamato dal pittore Hoan Kosugi, il quale gli spiegò che, quando tempo prima aveva fatto visita a Okinawa, essendo rimasto affascinato dal karate e, volendo imparare tale arte, non era in grado di trovare ne insegnanti ne manuali. Gli chiese allora di rimanere più tempo a Tokyo allo scopo di studiarlo. Da qui in poi Funakoshi capì che se voleva diffondere il karate-do era lui l'uomo adatto a tale scopo. Non fece più ritorno ad Okonawa, decidendo di diffondere personalmente il karate-do anche oltre i confini del Giappone con molta determinazione però non senza incontrare difficoltà.

Inizialmente il numero degli studenti era veramente basso e fu costretto a vivere in povertà, occupandosi di innumerevoli lavori per procurarsi da vivere. Nonostante questo inizio difficile però l'espansione del karate ebbe inizio. Soprattutto grazie ai molti viaggi che effettuarono i suoi allievi guidati dall'istruttore Takeshi Shimoda, il migliore tra gli studenti di Funakoshi e grazie anche all'istituzione di un karate club, presso l'università di Tokyo.

Shimoda era l'assistente di Funakoshi, si occuppava di insegnare quando quest'ultimo era occupato, purtroppo si ammalò poco dopo una dimostrazione fatta assieme al suo maestro e morì subito dopo. Il suo posto venne preso dal terzo figlio del Maestro Funakoshi, Gigo.

Hirmichi Nakayama, istruttore di kendo e amico di Funakoschi, gli offrì l'uso del suo dojo nelle ore libere. Dopo un po di tempo questa sistemazione divenne inadeguata. Il numero degli allievi cresceva, allo stesso modo di quelli di kendo, rendendo così necessario trovare un'altra sistemazione.

Intorno al 1935, un comitato di “amici del karate” cominciò a raccogliere dei fondi per aprire la prima palestra di karate. Nella primavere del 1936 Gichin Funakoshi mise piede per la prima volta nella sua prima palestra che portava il nome di “SHOTOKAN”. Questo nome era stato scelto perché shoto era lo pseudonimo con cui Funakoschi firmava le sue liriche letterarie. “Shoto” letteralmente significa “onde di pino”. La città natale di Shuri era circondata da una serie di colline ricche di foreste di pini e di vegetazione sud tropicale. Nei momenti liberi Funakoshi era solito passeggiare lungo il monte Torao e al medesimo si alzava qualche soffio di vento in maniera tale che si era in grado di sentire il frusciare dei pini. Quel mormorio era una musica dolcissima. Dopo diversi anni di pratica del karate, Funakoshi si rese conto della natura filosofica della disciplina. Il godersi la solitudine ascoltando il vento fischiare tra le fronde, sembrava il modo ideale per raggiungere quel vuoto nella mente che il karate necessita. Da quel momento decise che non vi era nome migliore di Shoto con cui firmare le sue poesie. Il termine “kan” significa invece “sala” e “kai” “gruppo”, quindi i due termini shotokan e shotokai significano rispettivamente “sala dove si pratica lo shoto” e “gruppo di coloro che praticano lo shoto”.

Nel 1949 Isao Obata fondò la Nion karate kyokai (NKK), a cui oggi appartengono il dojo centrale Shotokan e la casa del Maestro Funakoshi, con lo scopo di aiutare il maestro nello sviluppo del karate-do. L'idea iniziale era quella di costruire un'associazione che includesse tutti i gruppi che praticavano il karate-do, questo però non accadde. Accadde pure che alcuni tra gli allievi di Funakoschi non prendessero parte a questa associazione. Tra la fine degli anni 40 e l'inizio degli anni 50 si ebbero le prime incomprensioni all'interno della NKK dovute soprattutto all'idea di una sorta di commercializzazione del karate. I più illustri maestri si separarono dalla NKK, che finì nelle mani dell'università di Takashuku.

Nel 1951 lo Shotokan si riunisce e si presenta come una associazione vera e propria nel 1956. i fondatori Gichin Funakoshi, Shigeru Egami e Genshin Hironishi, avevano come obiettivo quello di preservare il karate, così come era nato, differenziandolo da quello che col tempo era diventato solo un gesto atletico.

Alla sua morte (1957), il Maestro Nakayama ne proseguì l'opera riordinandola secondo criteri scientifici ed introducendo, per la prima volta, la competizione sportiva. Da allora il karate si è diffuso in gran parte del mondo, subendo anche cambiamenti discutibili che, secondo alcuni, lo hanno allontanato dallo spirito originale voluto dai suoi fondatori.

                                                                                               

 

 

 

 

 

 

 

 

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